Web Content Viewer (JSR 286) 15min

Azioni
Caricamento...
GRAFICA TUTTO CHIEDE SALVEZZA

LO STIGMA UCCIDE PIÙ DELLA MALATTIA. "TUTTO CHIEDE SALVEZZA" NEL WEBINAR DEL CORECOM LOMBARDIA

Lo stigma uccide più della malattia perché allontana la persona dalle cure. La vergogna e la paura di essere discriminati, infatti, portano spesso i malati di mente a non farsi aiutare o ad andare dal medico quando è tardi. È l’allarme emerso nel corso del webinar svoltosi stamani, in diretta Facebook, dedicato a “Tutto chiede salvezza”, la serie Tv trasmessa su Netflix in 7 episodi che racconta la storia di Daniele, un giovane che si risveglia in un ospedale psichiatrico in regime di TSO, dopo un violento scatto d’ira al termine di una serata per locali e discoteche.

Il webinar, organizzato dal Corecom Lombardia nell’ambito del progetto “Una serie al mese”, ha visto la presenza di Marianna Sala, Presidente del Corecom, Daniela Cardini, Professoressa associata in Linguaggi della Tv presso l’Università IULM di Milano e Paola Sacchi, Psichiatra e Dirigente della Direzione Welfare della Regione Lombardia.

“Tutto chiede salvezza è una serie italiana che prova ad affrontare un tema ancora troppo spesso considerato tabù: quello delle malattie mentali. E lo fa attraverso dei personaggi che sembrano in apparenza normali: mangiano, si innamorano, ridono, guardano fuori dalla finestra – ha sottolineato Marianna Sala in apertura - Secondo gli ultimi dati disponibili, registrati dal Ministero della Salute, solo nel 2020 sono stati più di 5mila i trattamenti sanitari obbligatori effettuati, segno che il problema principale è che si ricorre alle cure troppo tardi, quando ormai la malattia ha assunto contorni pericolosi, come nel caso del protagonista delle serie. Come fare allora per aiutare le persone a non vergognarsi e a trasmettere il messaggio che se ti curi un braccio rotto, curi anche il tuo cervello? Questa serie tv raggiunge l’obiettivo di normalizzare la malattia psichica e superare lo stigma che ruota attorno al disagio mentale?" – si chiede Sala.

“Questa serie Tv è un grande regalo perché fa informazione e cultura su un tema così delicato – ha spiegato Daniela Cardini Il formato scelto è molto legato al contenuto, all'idea del protagonista chiuso all'interno di una struttura, separata dal mondo esterno, che poi corrisponde all'idea che abbiamo della malattia mentale, come qualcosa che deve rimanere separata dalla società. Visto da vicino nessuno è normale, diceva il noto psichiatra Franco Basaglia, e questa serie lo ribadisce chiaramente. È importante, dunque, che una narrazione audiovisiva riesca ad affrontare con serietà e delicatezza dei temi così presenti nella nostra società ma spesso dimenticati”.

Lo stigma è sia una questione di discriminazione ma anche la causa principale che causa un ritardo nel rivolgersi alle cure mediche” – ha dichiarato Paola Sacchi in conclusione - Le malattie psichiche hanno un tempo di latenza più lungo e questo è molto pericoloso, perché più tardi si arriva e più la situazione è compromessa e le cure sono difficili perché aumenta nel paziente la situazione di buio e la convinzione di essere senza speranze. Le malattie psichiche sono molto “generose” perché lasciano un lungo tempo per accorgersi di esserne affetti: è importante, dunque, ribadire che chiedere aiuto non è una debolezza ma un atto di forza”.

E’ possibile rivedere il webinar cliccando qui.