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MONDIALI IN QATAR: SI' O NO? NEL WEBINAR DI DICEMBRE UNO SPECIALE SU “FIFA – TUTTE LE RIVELAZIONI”

Nelle settimane in cui si gioca uno dei più controversi mondiali della storia del calcio, quello in Qatar, il Corecom Lombardia ne affronta i retroscena politici ed economici e gli scandali legati a un mancato rispetto dei diritti umani, nel corso di un webinar dedicato all’analisi della serie Tv “FIFA – tutte le rivelazioni”, alla presenza di due esperti del tema: il prof di Economia della Bicocca di Milano, Christian Garavaglia, e l’avvocato dello sport e Coordinatore regionale Associazione italiana Avvocati dello Sport della Lombardia, Pier Antonio Rossetti.

La docuserie, disponibile su Netflix in 4 episodi dal 9 novembre, racconta una lunga storia di corruzioni interne alla Federazione e mette il dito nella piaga della corruzione e degli scandali che hanno marcato la storia recente del calcio globale - ha commentato la Presidente del Corecom Lombardia, Marianna Sala. “Ma fino a che punto si può giustificare lo spettacolo del gioco in sé, quello fra due squadre di sportivi, se il prezzo da pagare è così alto?

A proposito di prezzo da pagare, il mondiale in Qatar è costato qualcosa come 220 miliardi di dollari, ha commentato Christian GaravagliaInvestimento che supera in maniera spropositata gli altri mondiali; quello in Brasile, che è stato il più costoso, è costato 15 miliardi. Dal punto di vista economico, dunque, la scelta del Qatar non è virtuosa”.

Ma la questione non è solo economica. “La più grande contraddizione è stata prima di tutto l’assegnazione al Qatar, che è un Paese in cui non c’è il pieno rispetto dei diritti umani -. Ha sottolineato Pier Antonio Rossetti. E riguardo ai diritti dei giocatori iraniani, “hanno avuto moltissimo coraggio nel manifestare in modo contenuto contro le discriminazione contro le donne”, ha commentato. “Ci sono stati poi altri comportamenti significativi – ha continuato Rossetti - come la foto dei giocatori tedeschi con la mano davanti alla bocca a dimostrare la loro impossibilità di esprimersi, o la questione della fascia arcobaleno che è stata bandita addirittura dalla FIFA”.

In conclusione, questo mondiale si doveva o non si doveva giocare? “Questo mondiale forse non si doveva giocare o quantomeno non in Qatar. – ha commentato in chiusura Marianna Sala - Il mondiale, come qualsiasi sport, è di tutti, non di pochi privilegiati. Solo il bel gioco può portare un pizzico di salvezza agli occhi del mondo e farci dimenticare, anche solo per 90 minuti, le brutture che precedono la discesa in campo”.

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